Ancora una volta nel calcio italiano viene tirato in ballo il Lecce. No, non per tesserne le lodi e per esaltare il capolavoro manageriale. Per additarlo di aver osato vincere il campionato Primavera della stagione 2022/2023 con astuzia, rispetto delle regole e determinazione. Se la nazionale italiana fallisce gli appuntamenti con la storia, non può essere colpa del Lecce. I vertici del calcio nostrano dovrebbero conoscere i costi e le richieste per i “gioiellini” italiani. I giallorossi con tanti sacrifici e con tanto lavoro sono riusciti a costruire una prima squadra da Serie A e una Primavera forte capace di stravincere, lo scorso anno, il campionato di categoria. La verità non sta nelle scelte del Lecce. Anzi. Una squadra piccola del sud Italia ha fatto barba e capelli alle primavere delle squadre blasonate. Ci è riuscita con la forza di giocatori stranieri? Sì perché l’obiettivo del Lecce è vivere. La Primavera costituisce il bacino dal quale pescare diamanti grezzi e farli diventare calciatori in prima squadra. 

Non è il Lecce a dover cambiare il proprio modo di governarsi. La rivoluzione del calcio italiano deve partire dal sistema. È una follia dover spendere fior fior di quattrini per acquistare un giovane italiano che, apparentemente e col binocolo, mostra quelle qualità grezze che il Lecce cerca altrove. Il responsabile Corvino è un luminare del calcio giovanile e chi meglio di lui potrebbe intravedere in un ragazzo italiano delle qualità sulle quali lavorare. I diamanti grezzi, come da sempre affermato dai vertici giallorossi, vengono scovati all’estero nei cosiddetti mercati alternativi. Non c’è spazio per il Lecce nel mercato dei giovani italiani. Non perché il Lecce non voglia ma perché il costo di un giovane italiano potrebbe corrispondere al costo di tre o quattro cartellini di ragazzi stranieri. Pertanto, è tempo di finirla con la solita solfa: “Ci sono squadre Primavera con tutti giocatori stranieri”. 

La risposta del Responsabile Corvino non si è fatta attendere. Su Sportitalia, il dirigente salentino ha precisato: “Ogni volta che il calcio italiano fallisce, la colpa è del Lecce. La vittoria del campionato Primavera non può rappresentare il problema della nazionale italiana. Tra l’altro dà noia che ogni qualvolta si affrontano questi temi, tutti gli addetti ai lavori ricordano, negativamente, la vittoria del Lecce”.

Sezione: Primo piano / Data: Mar 02 luglio 2024 alle 15:24
Autore: Stefano Sozzo / Twitter: @stesozzo
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