Dopo giorni di tensione, il Manduria torna finalmente in campo. La società ha versato circa 11mila euro per saldare le pendenze relative ai mesi di gennaio e febbraio, permettendo così la riapertura dello stadio Dimitri e la ripresa degli allenamenti.

La protesta e la chiusura dello stadio

Nei giorni scorsi, i giocatori del Manduria avevano manifestato davanti a Palazzo di Città dopo aver trovato i cancelli dello stadio Dimitri chiusi. Il motivo del provvedimento era il mancato pagamento di due mensilità del canone di affitto dell'impianto sportivo. La società biancoverde ha chiesto maggiore flessibilità nella gestione dell’impianto, denunciando un trattamento iniquo rispetto al passato.

La lettera del presidente Di Maggio

Attraverso un comunicato ufficiale diffuso il 3 marzo, il presidente del Manduria, Fabio Di Maggio, ha espresso il proprio disappunto per la decisione dell'amministrazione comunale. Nella lettera indirizzata al sindaco Pecoraro, il numero uno biancoverde ha evidenziato come la chiusura dello stadio sia avvenuta senza preavviso e durante una sessione di allenamento, costringendo staff, giocatori e persino bambini a lasciare il campo.

"Il provvedimento, che si commenta da sé, è stato adottato unicamente per un ritardo dovuto alla mia assenza dall’Italia e quindi all’impossibilità di provvedere al pagamento delle ultime due mensilità e del mese di marzo in anticipo", ha scritto Di Maggio. Il presidente ha poi sollevato dubbi sulla disparità di trattamento rispetto alla precedente gestione, sostenendo che in passato il canone era ridotto e gli insoluti tollerati senza conseguenze immediate.

Sezione: Eccellenza / Data: Mer 05 marzo 2025 alle 16:34
Autore: Giovanni Scialpi
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