Torna a parlare il presidente Luigi De Laurentiis per la prima volta da luglio scorso. Si parte sulla presunta trattativa con Al-Sabah. Trattativa che a suo avviso non c’è mai stata: “Dopo quell’incontro è tutto finito e non c’è stato più nulla. È stata creata una soap opera da parte della stampa. Si è voluto speculare ma questo fa anche parte del mestiere. NDA? Non l’ho mai firmato. Lo sceicco ha anche il mio cellulare ed io il suo. Abbiamo parlato anche di cinema nel famoso incontro di Milano. Da lì in poi non ho mai ricevuto un messaggio. Ci fosse stato interesse ci saremmo mossi. È poco serio che siano trapelate tutte le informazioni che sono trapelate. Io non parlo con nessuno. Una trattativa deve essere molto segreta. La foto scattata? Non vuol dire nulla. Lascerò il club solo in caso di proposte concrete e per portarlo il più in alto possibile. Sono qui anche per parlare di prospettive future. E mi rende felice vedere i tifosi attaccati alla squadra”.
Tematiche societarie e multiproprietà: “Non abbiamo investito tanti soldi nel tempo per entrare in un vicolo cieco. Sperando che la norma cambi e le multiproprietà nel mondo si stanno allargando. I Friedkin hanno comprato l’Everton. Nelle coppe europee i club si affrontano tra loro. Se la norma cambiasse potrebbe cambiare tanto. Al Bari non c’è scritto il cartello vendesi ma siamo disposti a parlare, siamo disposti a parlare con potenziali compratori. La società ad oggi non ha debiti e si è costruita una reputazione di un certo tipo, questo anche col tifo. Mettere un cartello di vendita sarebbe brutto di per sé. E se ci saranno delle proposte concrete ci penseremo. Ogni anno per ora stiamo investendo e perdendo. Può essere giudicato tanto o poco, fa parte del gioco. Pensate che i giocatori non vogliano vincere tutte le partite? Quando perdo una partita torno a casa e ci arrivo cupo. Questo è un mestiere molto difficile, quello di presidente. Ed io vorrei creare un calcio sostenibile. Siamo tra le poche famiglie italiane rimaste e mi dispiace sentire certe parole allo stadio. La squadra merita di essere incitata”.
Che si farebbe in caso di promozione? Ecco il chiarimento: “Se il Bari va in A il problema sarà solo alle mie spalle. E ci sarà sicuramente qualcuno pronto a prenderlo. E quindi? Se capiterà qualcosa faremo. Multiproprietà a livello Fifa-UEFA? Nel 2025 potrebbe accadere qualcosa, ci sono movimenti”.
Spazio alle dinamiche di campo; “Siamo al terzo anno di B. Possono volerci più anni per salire? Chi lo sa. Siamo partiti dal fallimento e fin ora gli obiettivi li abbiamo quasi tutti centrati. L’anno scorso abbiamo passato un campionato difficile in Serie B, questo ci ha segnato. Magalini e Di Cesare sono professionisti di livello importante, così come Longo. Abbiamo fatto una scelta intelligente in termini di risorse umane. Le contestazioni? Ho visto farle anche con squadre prime in classifica. E se passassimo da una Conference ad un quindicesimo posto? Ci sarebbero comunque critiche. Mercato di gennaio scorso? Siamo stati secondi in termini di spese. Abbiamo investito male? Certo, i giocatori presi sono stati sbagliati e abbiamo fatto un sacco di errori. Ma per me si lavora insieme e ci si prende tutte le responsabilità. La squadra sta costruendo un bel gioco e questo mi rende soddisfatto”.
Poi aggiunge: “Le carte in tavola sono tante nel corso di una stagione. Senza dimenticare i torti arbitrali e ci sono anche telecamere in meno in campo. Questo complica il mestiere dell’arbitro. Ali tarpate? Noi siamo qua, con tecnici e giocatori validi. Siamo tutti stretti in classifica, vincere o perdere sposta posizioni. Non sono contento rispetto alle qualità che abbiamo, siamo stati sfortunati. La classifica credo sia bugiarda”.
Intervenire sulla squadra a gennaio, ci si sta già pensando? “Mercato? L’analisi è troppo in anticipo rispetto ai tempi. Questa è un’altra difficoltà vera. Perché iniziarlo ora? Già a volte si comincia con una difficoltà ulteriore a campionato in corso. Abbiamo aggiustato la difesa, poi il centrocampo che comunque aveva dei valori. E Radunovic in porta adesso ha degli ottimi riflessi. Attacco? A volte ci sono stati passaggi non fatti e si potevano fare altri gol. Ma l’allenatore sta cominciando a lavorare anche su alcune situazioni che per essere perfezionate hanno bisogno di tempo. E mi auguro che questa squadra abbia poche pedine da cambiare nella sessione invernale”.
Bisogna comunque lavorare bene: “Svendita in caso di A? L’ho detto negli anni. Non mi stanco di rispondere a questa domanda: fa parte del rischio imprenditoriale. Nel frattempo uno cerca di fare le cose nel miglior modo possibile”.
I playoff come obiettivo appare un discorso generico. Tra il partecipare e cercare concretamente di vincerli c’è un abisso. Ma il presidente biancorosso è anche in questo determinato: “Detesto vendere fumo, ma il Bari se la può giocare con chiunque. Vedremo se il lavoro sarà stato ottimo oppure no. Se arriviamo ai playoff ce la possiamo giocare e, si, per vincerli. Ne va delle loro vite professionali”.
Torti arbitrali subiti: rispetto a quanto accaduto a Napoli si è alzata troppo poco la voce? Ecco la risposta: “Se bisogna prendere un microfono e alzare la voce per forza…che dire. Ma non ci facciamo impensierire da nessuno. Il Bari, io sostengo piuttosto, deve segnare di più”.
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