Di solito, la sosta per le nazionali viene vista negativamente. In questo caso, però, spezzare il ritmo campionato, nella situazione attuale, si rivela una manna dal cielo.  Il Lecce sta attraversando un brutto periodo. Non solo per i risultati che stentano ad arrivare ma anche per una pochezza offensiva, il più delle volte manifestata nella poca qualità dei calciatori. Krstovic è l’attaccante del campionato italiano con più tiri in porta, eppure, ha segnato solo due gol. Nella classifica marcatori fa compagnia al suo ex collega di reparto Piccoli. 

Il problema, però, non è solo Krstovic ma tutto il reparto. Zona in cui sono evidenti degli equivoci tattici, vuoi per scelte estive azzardate vuoi per convincimenti, allo stato, controproducenti. Sarebbe opportuno che ognuno si assumesse le proprie responsabilità, i giocatori non sono esonerati. Il confronto deve avvenire, ascoltare ogni possibile consiglio per decidere su chi puntare veramente e come prepare la squadra in campo. 

Durante queste due settimane, il Lecce ha bisogno di capire chi è e in che direzione andare. A partire dalla scelta del modulo e dell’interpretazione dei ruoli. Gli esterni d’attacco, nelle ultime partite, sono stati Dorgu e Rebic. Sul giovane danese nulla quaestio. Anche se, sarebbe preferibile vederlo impiegato sulla corsia del suo piede forte, ovvero quella di sinistra. Rebic, invece, è un capitolo a parte. Al termine della sessione di mercato, l’ex Milan era stato catalogato come prima punta al pari di Krstovic e Burnete. Oggi, il mister, anche in base alle dichiarazioni della vigilia della gara contro l’Udinese, lo vede esterno. Il tecnico sceglie e la individuazione del ruolo più calzante spetta a lui. Però, così facendo, la coperta diviene corta altrove. Già manca l’esterno destro titolare. Lacuna non colmata nella sessione estiva, nonostante la trattativa estiva per Dominik Marczuk ex Jagiellonia. Impiegando Rebic a sinistra, viene meno il piano gara. Manca un’altra punta centrale di valore. In panchina, non ci sarebbe nessuno che potrebbe cambiare il corso degli eventi. Perché Pierotti, seppur fisicamente dotato e con un buon atletismo, non ha le caratteristiche per fare la prima punta. 

Ogni cambiamento, ogni scelta porterà ad una logica conseguenza. La speranza di questi giorni risiede nell’opportunità di intraprendere la strada più equilibrata. La via che permetterebbe al Lecce di affrontare questo campionato al pari delle concorrenti. Dare fastidio a tutte per non essere il ricorrente agnello sacrificale che poco si addice ai valori di questa squadra e di questa terra. 

Sezione: Primo piano / Data: Dom 13 ottobre 2024 alle 13:00
Autore: Stefano Sozzo / Twitter: @stesozzo
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