In riva allo Ionio aleggia un clima di incertezza. Il mancato rispetto della data del 13 dicembre per il closing e il passaggio del Taranto dalle mani della famiglia Giove a quelle della società americana Apex ha aperto un vuoto societario non ancora colmato. Queste le dichiarazioni del presidente dell'APS Taras, Rodolfo De Molfetta, ai microfoni di Radio Antenna Sud: “Non abbiamo comunicazioni ufficiali né da parte del venditore né da parte del compratore. Questo ci getta nel delirio assoluto dal punto di vista emotivo. Siamo pieni di fake news ma in questo momento di crisi e disperazione c'è frustrazione tra i tifosi del Taranto. Il risultato sportivo col Monopoli è passato in secondo piano, siamo tutti diventati esperti di finanza e transazioni. In questo momento, però, non abbiamo notizie ufficiali”.

Intanto, continuano a susseguirsi notizie secondo cui Mark Campbell, rappresentante di Apex, avrebbe fatto un passo indietro nei negoziati: “Campbell mi ha detto di essere ancora in corsa ma la nostra associazione non è seduta al tavolo delle trattative. Siamo degli spettatori”, ha assicurato De Mofetta. Il presidente dell'aps ha poi risposto alle critiche piovute nei giorni scorsi: “Non sono state critiche ma offese. Ci siamo ritrovati difronte a due giocatori, la vecchia società disimpegnata e il nuovo acquirente. Avevamo un gettone in mano e io oggi ripunterei sul nuovo. Non c'è un'alternativa. Fino al 16 dicembre, i soldi sarebbero arrivati. Si tratta di quasi 400 mila euro e, al di là delle evidenti falle comunicative di Apex e dei buchi gestionali, come si fa a non credere ad una realtà che immette questi soldi irrecuperabili?”

Intanto, regna il caos allo 'Iacovone'. Tuttavia, come dichiarato da De Molfetta, la priorità resta evitare scenari cupi per il futuro: “Con le dimissioni di Cazzarò, il gruppo squadra è totalmente da rifondare. Qualora non dovesse avvenire il closing, la rosa non avrebbe elementi in grado di affrontare la Lega Pro. È inadeguata sotto tutti i punti di vista e va rifondata. Da un punto di vista societario, invece, il club andrebbe creato perché non ci sono figure, ad eccezione del segretario e del responsabile della comunicazione. Bisogna cambiare rotta, quantomeno rispettando gli stipendi”.

Sezione: Primo piano / Data: Ven 20 dicembre 2024 alle 18:32
Autore: Lorenzo Ruggieri
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