La Lazio continua a stupire in Europa a suon di vittorie, ma non è l'unica italiana a farlo. E no, non ci riferiamo a Milan e Atalanta, che hanno impressionato negli ultimi match di Champions League contro Real Madrid e Stoccarda. Nell'ultima giornata di coppe europee, e non solo, c'è anche un po' del Lecce.

Stiamo parlando di Morten Blom Due Hjulmand e Valentin Gendrey. Il primo, alla sua seconda stagione con la maglia dello Sporting Lisbona, ha contribuito alla vittoria roboante per 4-1 contro i campioni del Manchester City. I biancoverdi, oltre a occupare il primo posto in campionato con 3 punti di vantaggio sul Porto, sono secondi nella massima competizione europea per club, insieme a Monaco, Brest e Inter, a soli due punti dalla capolista Liverpool. L'ex centrocampista salentino è diventato un giocatore fondamentale in mezzo al campo sin dal suo arrivo. Quest'anno, però, ha qualcosa in più: una fascia al braccio con la scritta "Capitano". Era successo anche a Lecce, dopo appena un anno e mezzo. Evidentemente, anche a Lisbona hanno capito bene di che pasta è fatto.

Anche Valentin Gendrey sta figurando molto bene in Germania, con la maglia dell' Hoffenheim. Prima tre spezzoni in Bundesliga, poi il posto da titolare, che ormai sembra inamovibile. Il suo inserimento nell'undici iniziale coincide con un miglioramento del rendimento della squadra. Infatti, con lui in campo dal primo minuto, i biancazzurri hanno conquistato 5 punti sui 13 disponibili in campionato, rispetto alle quattro sconfitte su quattro con il francese subentrante dalla panchina. Non solo ha segnato nel massimo campionato tedesco contro lo Stoccarda alla prima da titolare, ma nella serata di ieri è arrivato anche il primo gol europeo contro il Lione, dopo l’assist servito nel match con la Dinamo Kiev.

Nonostante siano "lontani dagli occhi", per il Lecce e i tifosi leccesi non sono "lontani dal cuore", al contrario di come cantava Sergio Endrigo. Morten Hjulmand e Valentin Gendrey sono motivo d'orgoglio.
 

Sezione: Serie A / Data: Ven 08 novembre 2024 alle 13:39
Autore: Giovanni Scialpi
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