Dieci anni fa era una pedina importante del centrocampo del Bari, oggi invece fa l'allenatore. Dalla Scozia alla Serie C italiana, quindi la Grecia alla guida dell'Athens Kallithea, squadra della capitale ellenica il cui obiettivo è la salvezza. Ma Massimo Donati segue sia pure a distanza anche le vicende sportive dei biancorossi in Serie B.

Massimo Donati, come inquadrare il Bari dopo queste prime otto giornate di campionato? 

"L'avvio difficile secondo me era legato alla presenza di tante novità in poco tempo, serve che tutto si amalgami. La squadra però aveva manifestato compattezza anche nei momenti più difficili. La rosa secondo me è molto buona". 

Tutto cambiato, o quasi, dopo la passata stagione. E anche lei in Grecia ne sa qualcosa...

"Tanto è cambiato, allenatore nuovo e giocatori nuovi. Quando puoi contare su giocatori ed elementi che già giocano da più anni tutto è diverso. Se dovessi fare un paragone con la mia situazione in Grecia non mancano le analogie. Non resta che lavorare bene e forte, soprattutto. E' necessario che i giocatori stessi comprendano al meglio cosa voglia l'allenatore e seguire le sue indicazioni". 

Da centrocampista, come valuta il reparto mediano dei biancorossi? 

"E' un centrocampo strutturato, gli elementi presentano tra loro caratteristiche diverse l'uno dall'altro. Il reparto offre molte soluzioni sul piano quantitativo e qualitativo. Coli Saco a me piace, l'ho visionato quando ancora ero in Serie C. Ha bisogno di tempo, ma potrà ritagliarsi un ruolo importante". 

Un giocatore che più l'ha impressionata. Verrebbe facile dire Falletti. 

"Parlo poco dei singoli, è la squadra che conta. E tutto passa dalla crescita singola di ciascun giocatore. Sicuramente Falletti è un giocatore in grado di fare la differenza, si sa muovere bene, sa trovare i tempi giusti in questo. Giocatori come lui quando riescono a far bene possono trascinare il resto della squadra". 

Proprio contro la Cremonese ha fatto discutere un mancato calcio di rigore da concedere al Bari per un contatto su Favilli. Bari che più in generale non è stato molto fortunato in alcune partite. Oggetto di discussione il Var ed il suo uso...

"Non me lo dire, guarda...a volte succedono episodi incredibili. Si può discutere finché si vuole ma quando una decisione viene presa non si può più tornare indietro. Sull'episodio del rigore non dato al Bari non mi sono soffermato molto. Anche se a volte si presta attenzione su cose piccole piuttosto che su quelle grandi ed è per questo che dico che servono direttive e regole ben precise. Anche a me sono capitati due episodi clamorosi. In un caso, alla prima giornata un fallo netto davanti al portiere. Mancava pochissimo alla fine ma era arrivato il fischio finale. Nel secondo caso, sempre verso la fine, un fallo di mano non attaccato al corpo e su una palla che va verso la porta. Mi avevano parlato di movimento biometrico del corpo...li ho fatto fatica a digerirlo. Il confine tra vincere, pareggiare o perdere è molto sottile cosi". 

La sua carriera da allenatore intanto prosegue con l'Athens Kallithea nella massima serie greca. Come si sta trovando? 

"E' una bella realtà, è un campionato vero e con squadre importanti. L'esperienza mi sta piacendo, il livello è alto. In tutte le nazioni c'è da battagliare. Ad Atene poi ci sono tante squadre, il mio Atherns Kallithea, senza dimenticare l'Olympiacos che ha vinto la Conference, il Panathinaikos, l'Aek e tutte le altre. Ci sono già passato da esperienze simili, avendo allenato in Scozia. Esperienza con culture diverse ma che ti fanno crescere". 

Sezione: Serie B / Data: Gio 10 ottobre 2024 alle 08:30
Autore: Domenico Brandonisio
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