Il match tra Manfredonia e Francavilla in Sinni si è trasformato in un disastro per il club sipontino, con conseguenze pesantissime. Il Giudice Sportivo ha inflitto una multa di 5.000 euro, la squalifica del "Miramare" e l'obbligo di giocare la prossima gara in campo neutro a porte chiuse.

Alla base del provvedimento, gravi episodi di violenza e intemperanze sugli spalti: lanci di acqua e sputi contro l’assistente arbitrale, insulti reiterati e persino l’esplosione di un petardo. Un danno economico enorme per la società, che già in stagione ha accumulato oltre 6.000 euro di sanzioni e aveva investito per salvare il club dal fallimento.

Le ripercussioni non sono solo finanziarie: il presidente, esasperato dalla situazione e dagli atteggiamenti intimidatori, ha annunciato la messa in vendita della società. Di seguito, la nota del club da parte di Gianni Rotice:

"Ci sono sconfitte e sconfitte. Con il Francavilla in Sinni (e tutti i relativi strascichi della giustizia sportiva) non ha perso solo il Manfredonia Calcio sul campo, 𝙢𝙖 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙖 𝙡𝙖 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖̀ 𝙙𝙞 𝙈𝙖𝙣𝙛𝙧𝙚𝙙𝙤𝙣𝙞𝙖 perché ci sono comportamenti che con lo sport 𝙣𝙤𝙣 𝙘𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙣𝙤 𝙖𝙨𝙨𝙤𝙡𝙪𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙣𝙪𝙡𝙡𝙖.

Domenica è stata scritta una pagina bruttissima, forse 𝙡𝙖 𝙥𝙚𝙜𝙜𝙞𝙤𝙧𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙙𝙚𝙡 𝙘𝙖𝙡𝙘𝙞𝙤 𝙡𝙤𝙘𝙖𝙡𝙚, consentendo ad un noto manipolo di personaggi di assumere comportamenti arroganti e fuorilegge, 𝙘𝙤𝙢𝙚 𝙞𝙡 𝙙𝙚𝙡𝙞𝙢𝙞𝙩𝙖𝙧𝙚 𝙨𝙚𝙣𝙯𝙖 𝙖𝙡𝙘𝙪𝙣𝙖 𝙖𝙪𝙩𝙤𝙧𝙞𝙯𝙯𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙡’𝙖𝙧𝙚𝙖 𝙖𝙙𝙞𝙗𝙞𝙩𝙖 𝙖𝙡 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 “𝙂𝙧𝙖𝙙𝙞𝙣𝙖𝙩𝙖 𝙀𝙨𝙩” ed impedire a chi aveva acquistato regolarmente il biglietto di potersi sedere liberamente, settore causa anche delle pesantissime sanzioni odierne del Giudice sportivo:

“Per avere propri sostenitori, per l'intera durata della gara lanciato numerosi getti d'acqua ( 10 ) e sputi ( 30 ) all'indirizzo di un A.A. che lo colpivano alle spalle, alla nuca, al volto e alla divisa, nonché profferito reiterate espressioni gravemente offensive, triviali e irriguardose all’indirizzo dell’Ufficiale di gara. I medesimi, al termine della gara, lanciavano un petardo che esplodeva a breve distanza dall'A.A. procurandogli bruciore agli occhi e stordimento, mentre alcuni accedevano indebitamente sul terreno di gioco. Sanzione così determinata anche in ragione della recidiva specifica di cui ai CU 53 e 70. ( R A - R AA - R CdC )”.

Danni su danni: 5mila euro di multa, squalifica del campo e prossima partita su campo neutro a porte chiuse, 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙞 𝙖𝙜𝙜𝙞𝙪𝙣𝙜𝙤𝙣𝙤 𝙖𝙞 𝟮𝟮𝙢𝙞𝙡𝙖 𝙚𝙪𝙧𝙤 𝙙𝙞 𝙙𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙖 𝘽𝙧𝙞𝙣𝙙𝙞𝙨𝙞 𝙚 𝙖𝙡𝙡𝙚 𝙤𝙡𝙩𝙧𝙚 𝟲𝙢𝙞𝙡𝙖 𝙚𝙪𝙧𝙤 𝙙𝙞 𝙢𝙪𝙡𝙩𝙚 𝙖𝙘𝙘𝙪𝙢𝙪𝙡𝙖𝙩𝙚 𝙞𝙣 𝙨𝙩𝙖𝙜𝙞𝙤𝙣𝙚.

Tutto a carico delle casse del Manfredonia Calcio, ricordando che nell’estate 2023 𝙡𝙖 𝙨𝙤𝙘𝙞𝙚𝙩𝙖̀ 𝙚𝙧𝙖 𝙥𝙧𝙖𝙩𝙞𝙘𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙛𝙖𝙡𝙡𝙞𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙣𝙪𝙤𝙫𝙤 e, oltre ad essere iscritta a due stagioni in serie D, i “soliti” investimenti privati hanno permesso anche l’ammodernamento ed il riconoscimento 𝙙𝙚𝙡𝙡’𝙖𝙜𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙩𝙤𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙚𝙡 “𝙈𝙞𝙧𝙖𝙢𝙖𝙧𝙚”, 𝙘𝙝𝙚, 𝙙𝙞𝙫𝙚𝙧𝙨𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚, 𝙨𝙖𝙧𝙚𝙗𝙗𝙚 𝙨𝙩𝙖𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙞𝙪𝙨𝙤 𝙚𝙙 𝙞𝙣𝙪𝙩𝙞𝙡𝙞𝙯𝙯𝙖𝙗𝙞𝙡𝙚 𝙘𝙝𝙞𝙨𝙨𝙖̀ 𝙥𝙚𝙧 𝙦𝙪𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙖𝙣𝙣𝙞.

Protestare ed esprimere liberamente il proprio pensiero è un diritto, 𝙢𝙖 𝙣𝙤𝙣 𝙚̀ 𝙖𝙘𝙘𝙚𝙩𝙩𝙖𝙗𝙞𝙡𝙚 𝙛𝙖𝙧𝙡𝙤 𝙘𝙤𝙣 𝙖𝙩𝙩𝙚𝙜𝙜𝙞𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙪𝙥𝙚𝙧𝙖𝙣𝙤 𝙞𝙡 𝙧𝙞𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙡𝙚𝙜𝙜𝙚 𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙥𝙚𝙧𝙨𝙤𝙣𝙚. In questo caso la fede calcistica è stata messa in un angolo ed utilizzata come pretesto per creare un danno.

Questi balordi atteggiamenti - strumentalmente facinorosi - pongono una seria e collettiva riflessione che coinvolge tutta la comunità, Istituzioni comprese. Confidiamo nella coscienza della parte sana della città e nel lavoro delle Forze dell’Ordine, affinché individuino i responsabili di certi ed acclarati comportamenti che ledono i principi della legalità, degli interessi della collettività e l’immagine dei sostenitori finanziari di questo progetto.

I danni economici arrecati 𝙜𝙧𝙖𝙫𝙖𝙣𝙤 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙚 𝙘𝙖𝙨𝙨𝙚 𝙥𝙧𝙞𝙫𝙖𝙩𝙚 𝙙𝙚𝙡 𝙈𝙖𝙣𝙛𝙧𝙚𝙙𝙤𝙣𝙞𝙖 𝘾𝙖𝙡𝙘𝙞𝙤, ma è ignobilmente lesa a livello nazionale l’immagine e l’onorabilità di un’intera città.

Che sia ben chiaro. 𝙉𝙤𝙣 𝙩𝙤𝙡𝙡𝙚𝙧𝙚𝙧𝙤̀ 𝙤𝙡𝙩𝙧𝙚 𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙘𝙚𝙙𝙚𝙧𝙤̀ 𝙖 𝙣𝙚𝙨𝙨𝙪𝙣𝙤 𝙙𝙚𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙞𝙣𝙪𝙞 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙞𝙣𝙩𝙞𝙢𝙞𝙙𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞 𝙚 𝙖𝙞 𝙧𝙞𝙘𝙖𝙩𝙩𝙞, 𝙘𝙝𝙚 𝙙𝙚𝙣𝙪𝙣𝙘𝙚𝙧𝙤̀ 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙤𝙥𝙥𝙤𝙧𝙩𝙪𝙣𝙚 𝙨𝙚𝙙𝙞. 𝘿𝙖 𝙤𝙜𝙜𝙞 𝙨𝙩𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙡𝙖 𝙨𝙤𝙘𝙞𝙚𝙩𝙖̀ 𝙚̀ 𝙞𝙣 𝙫𝙚𝙣𝙙𝙞𝙩𝙖 𝙚 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙙𝙞𝙨𝙥𝙤𝙨𝙩𝙤 𝙨𝙞𝙣 𝙙𝙖 𝙨𝙪𝙗𝙞𝙩𝙤 𝙖 𝙘𝙤𝙡𝙡𝙤𝙦𝙪𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙨𝙚𝙧𝙞 𝙚 𝙦𝙪𝙖𝙡𝙞𝙛𝙞𝙘𝙖𝙩𝙞 𝙖𝙘𝙦𝙪𝙞𝙧𝙚𝙣𝙩𝙞.

Nel solo rispetto dei veri tifosi, dei poco più dei cento abbonati stagionali, degli sportivi, delle famiglie, dei concittadini sipontini residenti e fuorisede che hanno a cuore il blasone del Donia, degli appassionati sostenitori finanziari di questo progetto, del gruppo squadra, staff e dirigenza - essendo da sempre persona di parola - 𝙢𝙖𝙣𝙩𝙚𝙧𝙧𝙤̀ 𝙜𝙡𝙞 𝙞𝙢𝙥𝙚𝙜𝙣𝙞 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙞 𝙛𝙞𝙣𝙤 𝙖𝙡 𝙩𝙚𝙧𝙢𝙞𝙣𝙚 𝙙𝙞 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙖 𝙨𝙩𝙖𝙜𝙞𝙤𝙣𝙚.

C’è molta amarezza per questo epilogo perché Il calcio e lo sport sono tutt’altro e meritano ben altre prospettive!

𝙄𝙣𝙜. 𝙂𝙞𝙖𝙣𝙣𝙞 𝙍𝙤𝙩𝙞𝙘𝙚 ".

Sezione: Primo piano / Data: Mar 18 febbraio 2025 alle 18:43
Autore: Giovanni Scialpi
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