L’obiettivo era quello di fare un passo in avanti sul piano della qualità, della determinazione e delle idee. Ma a Pisa, per il Bari, non è andata bene. Troppo forti i toscani o i biancorossi avrebbero potuto fare di più? Propendiamo per la seconda ipotesi. La formazione nerazzurra può contare su un progetto inaugurato nel corso del tempo, con investimenti importanti e calciatori che in Serie B hanno saputo anche in passato fare la differenza. Il resto lo si è visto in campo: tanta intensità, fase offensiva imponente, rischi zero in difesa. I biancorossi, apparsi con poche idee e sterili sul piano offensivo, finché hanno potuto hanno mantenuto una buona solidità difensiva prima di crollare. Tuttavia appaiono opinabili alcune scelte di formazione: come mai Longo ha puntato su Favilli, Sibilli e Favasuli dal 1’? Alla luce anche della buona prestazione col Cesena cambiare interpreti è parsa una scelta azzardata. Qualcuno potrà obiettare che le reti del ko siano state subite nella ripresa: vero, ma un approccio migliore alla partita sarebbe stato sicuramente desiderabile ma non è accaduto. Non brillante neppure la prova di Vicari: appena tornato dall’infortunio non è parso avere lo smalto migliore. Si è sentita e tanto l’assenza di Mantovani è solo Oliveri nel finale ha provato a rendere meno amara una partita ormai compromessa. 

Una premessa è doverosa: i 14 risultati utili consecutivi ottenuti rimangono un grande risultato, che mette in risalto le capacità di mister Longo, bravo a plasmare in squadra un gruppo privo di grandi individualità ma che riesce ad avere sempre una buona identità. Grasso che cola rispetto agli investimenti estivi sul mercato, forse anche rispetto alle aspettative iniziali. Ma è qui che viene fuori anche l’altra faccia della medaglia: la differenza tra una squadra come il Bari e le prime tre della classe è netto, per costanza e qualità del materiale a disposizione. Viene difficile immaginare un Bari credibile nella lotta promozione sia pure via playoff (qualora disputati) senza investimenti poderosi e adeguati nella sessione invernale di mercato. È vero che il calcio è la miniera dell’imprevedibilità ma le fortune, spesso, non vengono da sole. Salvo clamorosi contraccolpi da parte di chi, ora, pare irraggiungibile. E che il Bari allo stesso tempo mantenga almeno questo tipo di rendimento.

Sezione: Primo piano / Data: Dom 15 dicembre 2024 alle 15:42
Autore: Domenico Brandonisio
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