Di Mehdi Dorval adesso si parla molto: soprattutto la rete contro il Brescia, una elevazione da oltre un metro per lo stacco di testa che è valso l’1-1, lo ha messo al centro di consensi e valutazioni positive. E quest’anno anche in fase propositiva sta mostrando ottime qualità, così come nel 2022/23, anno dell’esordio in B. Un riscatto soprattutto pesando alla scorsa è travagliata stagione. Le fortune del franco algerino sono però partite dal Fasano, Serie D: nella stagione 2020/21 i biancazzurri puntarono anche su di lui a gennaio per centrare la salvezza. L’allenatore di quel gruppo - che è stato anche il suo primo allenatore italiano - era Vito Costantini. Che del ragazzo illustra le lodi. 

Mister Costantini, la carriera italiana di Dorval è partita da Fasano. E da lì per ora è stata un crescendo. 

“Lui veniva da un club francese, arrivo a Fasano assieme ad un altro giocatore. Cercavamo profili under e la squadra era da rivedere. Nel ruolo del suo compagno eravamo già coperti, ma in lui intravidi qualcosa e ci si poteva lavorare. Mi sorprese subito la sua grande personalità, sapeva saltare l’uomo. Faceva il quarto di centrocampo a sinistra, a piede invertito. Ha sempre avuto corsa e tecnica in velocità, spesso riusciva ad arrivare in area. Diverse le presenze e tutte da titolare. Non fu un caso che il Cerignola lo notò per poi vincere il campionato l’anno dopo”. 

Veniamo alla sua diretta esperienza. 

“Quando arrivò, oltre alle qualità, doveva avere anche la capacità di fare assist ed arrivare verso la rete. Col tempo credo sia migliorato, perché concludere è importante. L’ho seguito anche a Cerignola dove appunto ha fatto una grande stagione. Sono naturalmente venuto anche a Bari, in occasione della sfida interna contro il Genoa. In fase propositiva fece una grande partita. Giocando si matura e si cresce”. 

Quanto è cambiato in questi anni? 

“È importante l’aspetto caratteriale, molto lo fanno le situazioni di squadra. Durante una partita contro il Sorrento stavamo vincendo con un largo risultato eppure ebbe una reazione scomposta, era un po’ istintivo e si beccò tre giornate di squalifica. Eppure parliamo di una situazione di gioco e di un risultato nettamente a nostro favore. Sono quelle cose che capitano ma che fanno parte del percorso di crescita. Poi si assentò per un mese per problemi familiari: temevo potesse non rientrare più ma per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi. Una volta tornato lo abbiamo ritrovato meglio di prima. Credo e spero abbia un buon ricordo di me”.

Col Bari anche un gran gol sabato scorso a Brescia. Ma è pronto per la Serie A o ancora no? 

“Se devo riconoscergli una dote, la personalità. Va oltre gli aspetti superficiali. Credo che in fase difensiva possa migliorare ancora, ma in quella offensiva sa fare ottimamente il suo. Se continuità così certo che in Serie A, col tempo, potrà andarci. E glielo auguro”.

Sezione: Primo piano / Data: Gio 05 dicembre 2024 alle 18:00
Autore: Domenico Brandonisio
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