Due sconfitte che ridimensionano sogni, ma invitano anche a riflettere. Contro Pisa e Sudtirol stesso risultato e genesi differente: nel primo caso toscani più competitivi, nel secondo bolzanini decisamente più alla portata. Nel mezzo? Un Bari poco convincente: la sensazione è che soprattutto sabato scorso si sarebbe potuto fare qualcosa in più. Tanti passi indietro sul piano del carattere e del gioco. Per trovare una difesa così vulnerabile e allo stesso tempo un attacco così sterile bisogna tornare ad inizio stagione, quando la squadra era decisamente in fase di rodaggio. 

EVITARE CONTRACCOLPI. Bisogna essere chiari e, prima di tutto, mantenere il giusto equilibrio. Il Bari non era da Serie A prima di Pisa, non è da retrocessione adesso. Ma il contraccolpo psicologico dopo queste due partite può esserci ed è qui che il gruppo squadra dovrà ritrovarsi: resettare e ripartire per chiudere il 2024 al meglio. Perché prima di tutto va centrato il primo obiettivo che è la salvezza e Palermo (che pure ha tre punti in meno) e Spezia (impegnato in un serrato testa a testa col Pisa per la A diretta) vanno comunque affrontate nel migliore dei modi. Impegni che sulla carta vedono il Bari sfavorito ma in B le sorprese non mancano mai. 

ZOCCOLO DURO. I 14 risultati utili consecutivi non sono un caso, ma hanno sicuramente contribuito a nascondere un po’ di polvere sotto il tappeto. La squadra ha i suoi limiti caratteriali ma anche tecnici e spesso alcuni pareggi sono stati dei successi mancati. Ma con la qualità della rosa a disposizione la sensazione è che la squadra sia andata parzialmente oltre le iniziali aspettative. C’è poi un segnale inequivocabile: mister Longo - da quello che si vede in rapporto a presenze e minuti giocati - punta di fatto su uno zoccolo duro di non più di 14-15 giocatori. Tra titolari che danno garanzie e poche riserve all’altezza della situazione. Il resto? Gioca poco o nulla. Inadeguatezza per la categoria, solo guai fisici o semplicemente non rientrano nei piani tecnici? Siamo nel campo delle ipotesi. Ma i dati parlano chiaro: Matino (0’) e Sgarbi (266’) mai impiegati oppure col contagocce. Così come hanno trovato meno spazio in termini di minuti giocati anche Bellomo (70), Tripaldelli (74), Saco (101), Manzari (290) e Favilli (286). Soltanto dieci giocatori hanno più di 900’ giocati in questa parte della stagione, con Novakovich che è a 977’ e tutti gli altri oltre il migliaio (Radunovic, Lasagna, Benali, Maita, Oliveri, Dorval, Pucino, Mantovani e Vicari). Il resto? Presenta un distacco ben più marcato: Sibilli 856, Lella 558, Falletti 669 (pur essendo una pedina fondamentale nel gioco ed avendo esordito solo contro la Samp) e Obaretin 667. Discorso a parte Maiello, alternativa a Benali ma reduce da un brutto infortunio (295’). Numeri che però dicono tanto: il Bari a gennaio avrà bisogno di una coperta più lunga e soprattutto qualitativa. Quella che adesso manca. Anche chi è sempre chiamato in causa deve rifiatare e devono esserci sostituti all'altezza dei titolari. Il Bari ha questo problema e per ritrovare continuità deve risolverlo anche in sede di mercato.

Sezione: Primo piano / Data: Lun 23 dicembre 2024 alle 16:54
Autore: Domenico Brandonisio
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