Il Taranto Calcio sta vivendo il momento più difficile della sua quasi centennale storia. Per parlare di questa situazione e degli sviluppi legati ai Giochi del Mediterraneo, il Commissario Straordinario Massimo Ferrarese è intervenuto in un'intervista esclusiva rilasciata alla nostra redazione.
A che punto sono i lavori dello stadio Erasmo Iacovone? "Sono iniziati già da diversi giorni. È stata demolita la curva nord, la gradinata e, nei prossimi giorni, sarà la volta della tribuna. L'obiettivo è completare la demolizione del primo lotto entro dieci giorni, così da consentire alla nuova società, che ha vinto l’appalto per la costruzione dello stadio, di iniziare i lavori subito dopo, al massimo entro una quindicina di giorni. Questo è l'obiettivo che stiamo portando avanti con determinazione. Puntiamo a essere puntuali e, se dovessero verificarsi dei ritardi, interverremo tempestivamente per accelerare i tempi."
Durante i lavori di riqualificazione, sono previsti anche turni notturni e festivi per completare lo stadio nel più breve tempo possibile? "Quello che abbiamo fatto, lavorando anche di notte, è stato realizzato durante la fase di progettazione, che è stata preparata in tempi davvero rapidi. Organizzare le gare ad agosto, appaltare i lavori, redigere il progetto esecutivo e avviare i lavori è stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta in tempi brevi. Ora le imprese dovranno decidere autonomamente come condurre il proprio lavoro, e hanno una grande responsabilità nel portare avanti un appalto che hanno vinto, con penali pesanti ma anche premi per chi dovesse anticipare i tempi. La speranza è che possano guadagnare quel premio, perché vorrebbe dire che avranno completato il lavoro un mese prima, e io sarei felicissimo di concederlo, poiché ciò significherebbe avere uno stadio pronto già a giugno."
Nei giorni scorsi, i tifosi tarantini hanno espresso preoccupazione riguardo alla statua di Erasmo Iacovone e alla sua posizione in prossimità dei lavori di demolizione. È stata presa in considerazione anche questa questione?"Sicuramente sì. La terremo intatta, guai a toccare quella statua. Deve rimanere dov'è; non sappiamo ancora se sarà lì o, al limite, verrà spostata di qualche metro, ma la statua di Erasmo Iacovone ci sarà e rimarrà per sempre nei cuori di Taranto, e anche nel mio. Ricordo quel giorno quando ero bambino e, con mio padre, tornavo da Taranto. Si percorreva quella strada dove, purtroppo, è avvenuto quel tragico incidente. Erasmo è nel cuore di tutti noi, e quella statua deve assolutamente restare lì."
Cosa pensa di tutto quello che sta accadendo intorno al Taranto Calcio? "Chiaramente conosciamo la situazione a Taranto; purtroppo ne ho viste e sentite tante. Questi momenti accadono nel calcio, ma la speranza è che tutto si risolva e che questa vicenda finisca riportando serenità. Per questo stiamo lavorando tutti, e alcuni gruppi mi chiedono informazioni su quanto stiamo facendo. Quello che sta accadendo a Taranto, oltre alla realizzazione di un'opera per i Giochi del Mediterraneo, include un investimento di 60 milioni di euro per uno stadio. Il governo non ha mai finanziato la costruzione di altri impianti, che sono stati interamente finanziati da privati; questa è un'opportunità unica per Taranto, e molti gruppi stanno seguendo la situazione con attenzione. La speranza è che qualche gruppo, che ha già raccolto informazioni, possa essere interessato anche ad acquisire la società e la squadra. Alla fine, non basta solo organizzare i Giochi: lo stadio lo stiamo realizzando con la speranza che venga utilizzato da una grande squadra, per dare a Taranto ciò che merita."
A tal proposito, circolano voci in città secondo cui lei sarebbe stato garante per alcuni possibili investitori pronti a rilevare il Taranto. C'è qualche verità in queste voci, o si tratta solo di speculazioni infondate? "Ho un ruolo istituzionale e rappresento il Governo Italiano per la realizzazione dei Giochi del Mediterraneo. Ovviamente, stiamo finalizzando la costruzione dello stadio, che è l'opera principale, ma le voci che circolano sono completamente infondate. Mi spiego meglio: è vero che alcuni gruppi mi hanno contattato anche di domenica per parlare con me e capire meglio cosa stiamo costruendo a Taranto. Alcuni, che mi chiamano dall'estero, vogliono sapere com’è la situazione qui da noi, cosa rappresenta Taranto nel calcio e in Puglia. L'ho spiegato e continuerò a farlo, perché sono convinto di una cosa: questa città ha una grandissima passione per il calcio e, con questo stadio, merita molto di più di quanto ha avuto fino ad oggi. Ho voluto spiegare tutto questo a almeno tre gruppi, alcuni italiani e alcuni internazionali, che mi hanno contattato. La speranza è che uno di questi possa essere interessato. Tuttavia, parlare di un mio ruolo da garante è assolutamente falso. Continuerò sicuramente a fare il possibile per incoraggiare e aggiungere sempre una parola positiva in più, con la speranza di vedere giocatori di alto livello in quello stadio."
Quindi, mi conferma che c’è una continua richiesta di informazioni circa il Taranto Calcio? "Stiamo facendo parlare, è un investimento importante quello che stiamo realizzando, non si costruisce qualcosa del genere dal nulla. Questo stadio varrà molto di più di 100 milioni di euro e, chiaramente, avere un impianto del genere per chi dovesse prendere la squadra significa aver fatto già un grandissimo passo avanti, cosa che molte altre grandi società in Italia non hanno. Sì, sono stato contattato, ma è normale che accada. Ci tengo a precisare: chi mi contatta non è l'ultimo arrivato; prendo informazioni prima di rispondere, anche perché, avendo questa carica a livello istituzionale, non posso parlare con chiunque. Quando ho capito che valeva la pena, ho dato tutte le delucidazioni a chi me le ha richieste e continuerò a farlo, nella speranza che si trovi la società giusta per il Taranto."
Nei giorni scorsi ci sono state discussioni con l'amministrazione comunale riguardo ad alcune opere da valutare. Qual è la situazione attuale per quanto riguarda le altre strutture che faranno parte dei Giochi del Mediterraneo? "È stato un processo molto semplice. Quando sono arrivato, ho capito subito che la situazione era davvero difficile. Purtroppo, erano stati persi quattro anni e ho dovuto accelerare moltissimo per rimettere le cose sulla giusta strada. Dopo sei mesi dal mio insediamento, ho dovuto sostituire il Comune di Taranto in vari ambiti: prima con lo stadio, poi con le piscine, il centro nautico e il Pala Ricciardi. Successivamente, sono rimaste altre opere in carico al Comune, come il Pala Mazzola, lo stadio di Talsano, lo Skate Park e il Magna Grecia, che include la realizzazione di 8 campi da tennis. Poiché c'erano ulteriori ritardi, ho agito rapidamente sostituendo il Comune di Taranto per quanto riguarda il Magna Grecia. Sì, c'è stata un po' di polemica, ma dobbiamo lasciarci alle spalle quanto accaduto e puntare dritto verso l'obiettivo. In un primo momento c'è stata un po' di tensione, ma l'abbiamo risolta. Ora il Comune continuerà a portare avanti cinque progetti, mentre il Magna Grecia lo gestiremo direttamente noi."
Si sente di lanciare un messaggio alla tifoseria tarantina, che da mesi sta vivendo sofferenze e malumori? "Sì. Il momento è estremamente difficile, ma a volte non bisogna mai demordere. In questo periodo, non dobbiamo mollare, dobbiamo restare uniti. Uso il termine 'insieme' perché ho fatto sport e ho portato avanti molte società sportive importanti. Mi sento di dire ai tifosi che dobbiamo rimanere uniti, sperare di attrarre investimenti a Taranto e credere che lo sport possa essere il motore per far ripartire l'intera città, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche economico. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per creare le condizioni che rendano Taranto attraente per gli investitori, in particolare nel settore sportivo. Io ci credo e sono convinto che qualcosa accadrà."
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