L'uomo della provvidenza. Pablo Rodriguez si presenta a Lecce così, con un gol, con una zampata da rapace dell'area di rigore. Contro il Vicenza, all'attaccante arrivato in estate dal Real Madrid, sono bastati sei minuti per lasciare il segno: un tiro sporco di Henderson diventato un cioccolatino per l'attaccante classe 2001, che a pochi passi dalla linea di porta non poteva proprio sbagliare. Scaltro nell'anticipare Padella, determinato nello spingere la sfera alle spalle di Grandi: un colpo da biliardo, da tre punti. Che fa esultare Corini da casa, Lanna in panchina e tutto il gruppo.

Entrato in campo al 66' per dare la scossa ai compagni, ci è riuscito alla perfezione: due minuti dopo Mancosu pareggia, al 72' trova l'esultanza personale. La foga di chi ha sofferto tanto in questi primi mesi di avventura italiana, di chi sa che ha ancora tanto da imparare per crescere, sbocciare e consacrarsi. Ma c'è tutto il tempo, a diciannove anni. Un bel messaggio di fiducia gli è arrivato anche da Corini, che lo ha preferito addirittura a Falco (rimasto in panchina per tutto il tempo). Poi l'infortunio al 78', quelle mani sbattute sul manto erboso con una violenza tale da giustificare la propria frustrazione e il rimpianto per l'esser costretto a rientrare ai box proprio ora che vi era uscito. 

Condizioni da valutare, ovviamente. E Mancosu, nel post-partita, scherza: "È un tipo strano, anche in allenamento deve entrare due-tre volte il massaggiatore...". Lo scopriremo, l'Italia lo scoprirà. Quando il luogo di partenza è Madrid, non può trattarsi di un calciatore come gli altri. Rodriguez c'è, Lecce lo ha visto. E ora tocca a lui dare continuità, diventare una stella.

Sezione: Focus / Data: Dom 27 dicembre 2020 alle 17:35
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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