Cinque rimonte subite in dodici giornate di campionato: un dato per il bari dai connotati non particolarmente positivi. Da un lato la squadra ha ottenuto dieci risultati utili consecutivi, ma dall'altra ci sono anche troppi pareggi che frenano e ridimensionano l'importanza del dato accennato. Una situazione figlia di qualche torto arbitrale, ma anche e soprattutto di una scarsa cattiveria sotto porta e di una fragilità caratteriale difficile da accettare: contro la Reggiana solo l'esempio più vistoso, perché questa circostanza si era verificata pure nelle sfide disputate contro Catanzaro, Cosenza in parte Cremonese e, se vogliamo, Modena alla seconda giornata di campionato. Un Bari che magari parte bene, per poi...spegnersi. Per supponenza, per limiti tecnico-tattici, per certezza di aver indirizzato la gara in un certo modo? Il dibattito è aperto. Ma classifica alla mano lascia la squadra in un limbo difficile da sopportare. 

Tra le note positive, oltre agli inserimenti ad inizio ripresa di Novakovich e Favilli, anche il cambio di modulo col 3-4-2-1: il Bari ha creato tenendo bene tutto sommato il campo nel primo tempo e, fino all'80', anche nella ripresa. L'ex Venezia e Frosinone peraltro aveva dialogato bene con Sibilli oltre che con Benali, ancora una volta faro nel gioco biancorosso. Il resto è ovviamente storia nota, ma per Salerno si può ragionare anche su alternative tattiche differenti. In qualche modo l'assenza di Falletti si fa sentire ed un minimo di imprevedibilità è necessaria per provare ad ottenere un risultato diverso dal pareggio. 

Sezione: Serie B / Data: Dom 03 novembre 2024 alle 12:20
Autore: Domenico Brandonisio
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