La Corte Federale d’Appello della FIGC ha reso note le motivazioni che hanno portato a respingere il ricorso del Taranto FC confermando così l’esclusione del club rossoblù dal campionato di Serie C 2024/25, come già deciso in primo grado dal Tribunale federale nazionale.

La vicenda

Tutto nasce da due distinti deferimenti a carico della società e dei suoi vertici, segnalati dalla Co.Vi.So.C.. Al centro delle accuse: il mancato versamento, entro il termine regolamentare del 17 febbraio 2025, di emolumenti netti, incentivi all’esodo e contributi Irpef e Inps per le mensilità comprese tra settembre 2024 e gennaio 2025. A ciò si aggiunge l’omesso pagamento delle relative ritenute previdenziali e tributarie.

I deferimenti coinvolgevano direttamente l’amministratore Salvatore Alfonso, gli institori Mark Colin Campbell e Maria Acquaviva, e il procuratore speciale Massimo Giove, ai quali la Procura federale contestava responsabilità diretta e propria.

Le giustificazioni del club

Il Taranto aveva presentato reclamo fondando la propria difesa sulla presunta validità di un accordo con la General Service S.r.l., che si sarebbe impegnata a compensare i debiti fiscali del club tramite propri crediti verso l’Erario. Ma tanto l’Agenzia delle Entrate quanto la Procura federale hanno ritenuto inammissibile la compensazione in oggetto, poiché:

non era stata provata l’esistenza effettiva dei crediti vantati dalla General Service;

non risultavano depositate le dichiarazioni necessarie per la compensazione dei debiti altrui;

la società debitrice e quella presunta titolare del credito non coincidevano, rendendo inapplicabile l’istituto della compensazione secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Le sanzioni

La Corte d’Appello ha confermato in toto la decisione del TFN:

inibizione di 3 mesi per Salvatore Alfonso, Maria Acquaviva e Massimo Giove;

inibizione di 1 mese per Mark Colin Campbell;

esclusione del Taranto FC 1927 dal campionato di competenza (Serie C 2024/25);

penalizzazione di 3 punti da scontare alla prima stagione sportiva utile in caso di iscrizione in altri campionati;

conferma dell’applicabilità della recidiva.

Esclusione legittima e inevitabile

Nelle oltre 20 pagine di motivazioni, i giudici federali sottolineano la mancanza di documentazione probatoria a supporto del presunto pagamento, l’inammissibilità della compensazione e la gravità delle inadempienze. “La società non ha dimostrato né la legittimità né l’effettività della compensazione addotta”, si legge nella sentenza. Per questo, la sanzione dell’esclusione è stata ritenuta non solo legittima, ma inevitabile.

Sezione: Serie C / Data: Lun 07 aprile 2025 alle 16:57 / Fonte: Antenna Sud
Autore: Leonardo Custodero
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