Una prestazione di carattere, di reazione. Anche di dignità. Dopo Carrara era lecito aspettarsi qualcosa di diverso, andando oltre accuse e dialettiche, di cui anche il calcio vive. Al termine di una partita dove i colpi di scena non sono mancati: il Bari a Catanzaro si è fatto valere, strappando un buon punto su un campo difficile. Lo spettacolo non è mancato come dicono le sei reti viste sul campo, un mix di qualità tecniche e di qualche sbavatura difensiva. Una rondine, comunque, non può fare primavera: serve continuità. 

PRIMA VOLTA E COOPERATIVA ALLARGATA. Per Favasuli una giornata da ricordare: è arrivato il primo gol tra i professionisti, mettendo a referto un diagonale da attaccante consumato. Anche lui finisce così nella lunga lista dei marcatori di quest’anno: diciannove, aggiungendo anche Ricci e Sibilli. Con Lasagna che sale a 6 centri e Favilli a 4.  Le prodezze dei due attaccanti sono state degne di nota e sicuramente rispetto alla partita d’andata si è vista una gara più accesa, meno contratta. 

DIFESA, TROPPI GOL IN 5 GARE. Passi la qualità del gol di Iemmello, da urlo. Ma poi? Difesa ancora una volta impreparata: una costante nelle ultime cinque partite: 7 gol incassati, cinque dei quali nelle ultime due. La retroguardia biancorossa rimane comunque la terza migliore del campionato assieme a quella del Sassuolo (travolto a Palermo, prossimo avversario, che dimostra di essere in salute), anche se alcune di quelle 33 reti invitano a riflettere. Dovrà essere l’attacco la miglior difesa? Se si, è una soluzione. Ma se l’attacco non resta sul pezzo bisogna essere più accorti. Ma la prestazione è in media con la partita. 

FISCHI. Nonostante sia un buon punto quello raccolto al Ceravolo, il Bari viene fischiato dai 700 sostenitori presenti. Sul campo è andata bene, ma rimane l’insoddisfazione. Perché una rondine non fa primavera. A nostro modo di vedere più per la situazione extra campo ormai nota da tempo, che inevitabilmente ha riflessi sulla squadra. Non sempre costante nell’ultimo periodo, bella solo a tratti: in fondo l’ultima volta che si è visto un Bari convincente quasi come a Catanzaro è stata in trasferta contro il Sassuolo. Non va bene la corrente alternata, ma se in questo finale di stagione si ritroverà lo smalto dei tempi migliori allora il traguardo dei playoff resta sicuramente alla portata. Ben sapendo che col Palermo sarà vietato sbagliare: se non è un crocevia poco ci manca. E perdere potrebbe portare a intonare un de profundis che nessuno vorrebbe. Ecco, la pressione: adesso è quel che ci vuole. 

Sezione: Primo piano / Data: Lun 07 aprile 2025 alle 10:30
Autore: Domenico Brandonisio
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