Ultima spiaggia per i playoff? Si e no allo stesso momento, ma di sicuro servono risposte. Servono certezze. Segnali. Bari-Palermo è una gara di quelle che dicono tanto e i biancorossi devono essere opportunisti, concreti. Cambiare definitivamente passo. Così mister Longo in conferenza stampa: “E’ una partita importante, ma quando sei a 6 giornate dalla fine non può essere altrimenti. E se vuoi ottenere qualcosa devi passare da queste partite. Deve essere un piacere giocarla, una chance. Deve essere vissuta nel modo giusto. Questa responsabilità deve essere quello per cui abbiamo lavorato. Fai questo lavoro per serate così”. 

Tante gare ravvicinate nei prossimi turni, anche nelle festività. Serve una squadra intercambiabile: “Penso sempre positivo. Le opportunità dalle turnazioni arriveranno. Vale per tutti i giocatori. Così come è successo a Catanzaro, i subentranti devono essere determinati e possono lasciare il segno. Le ultime partite sono decisive per tutti. Voglio pensare positivo e magari che qualche scossa possa esserci”. 

Così il tecnico sui rosanero: “Se non la prepari una gara così fai fatica. Il Palermo avrebbe dovuto fin dall’inizio fare un torneo diverso e non solo da gennaio. Il valore della squadra resta. Ha trovato però un’identità ed un finalizzatore come Pohjanpalo. Prima di lui da questo punto di vista in avanti c’erano problemi. Servirà il 110%, sarai obbligato a fare una grande partita”. 

Si è messo in mostra Favilli che, quando sta bene, dimostra di avere una marcia in più: “Favilli è un giocatore importante per la categoria. La continuità fisica per un giocatore così è necessaria. Deve essere in condizione. Lo adopereremo in base a quello che ci farà vedere a livello fisico. Senza gli infortuni sarebbe ad alto livello in Serie A”. 

Ma serve anche personalità in questo finale: “Le mancanze che abbiamo avuto hanno fatto parte del nostro percorso. Per un fatto di mentalità, personalità, reazione, gestione. Non è semplice mettere in piedi tutto col tempo a disposizione. Dei cambiamenti servono sempre. Siamo una squadra che sta cercando di crescere. Così come a Catanzaro, nei momenti di difficoltà dobbiamo essere in grado di invertire la rotta”. 

Primo gol tra i professionisti per Favasuli, un segnale di crescita per il classe 2002: “Sono contento per Favasuli, la sua rete non è arrivato per caso. Lavora tanto, vuole migliorare e crescere. Quando c’è disponibilità il lavoro poi paga. Essendo stato decisivo negli ultimi metri ha una nota di merito. Spero che il gol dia più autostima e che riesca ad avere più iniziativa e coraggio in fase offensiva”. 

È proprio con la rete di Favasuli che aumenta il numero di marcatori diversi in casa biancorossa: diciannove, inclusi i calciatori poi ceduti. Laddove manca il bomber ecco il deterrente in chiave offensiva: “E’ un dato molto importante. Tutti sono coinvolti nella manovra offensiva. Sappiamo che servono i gol di tutti. Se non hai il centravanti non c’è altra scelta. Le punte sono in estinzione in queste ultime annate. Esterni, centrocampisti e difensori che facciano gol sono sempre fondamentali. Il calcio sta cambiando da questo punto di vista”. 

Palermo vale tante motivazioni soprattutto interiori: “Nella partita di domani vogliamo darci ulteriori risposte, vogliamo rispondere presente. Vogliamo l’atteggiamento giusto sia in episodi a favore che in episodi contro. Le partite vanno sempre affrontate con coraggio. Dobbiamo saperci isolare in quei momenti. Non dobbiamo dare spazio alla frustrazione. L’ho detto ai ragazzi: se abbiamo quel limite allora non siamo ancora diventati squadra”. 

Falletti e Pereiro però continuano a non brillare. Longo tuttavia tende una mano: “Io dico che purtroppo non sempre alcuni giocatori si esprimono nella maniera in cui lo desiderano. In una piazza vanno bene o male, o esplodono o implodono. Secondo me loro stanno cercando di lavorare e alzare il loro livello. Anche loro non sono contenti di quel che stanno offrendo, ma lavorano per questo e si impegnano”. 

Da Carrara a Catanzaro il Bari è cambiato in meglio. I dettagli sono fondamentali: tutto ruota intorno a questo. “Sull’equilibrio in Italia purtroppo c’è poco da fare. Si passa molto facilmente dalle stelle alle stalle. A ogni partita ci sono volontà, impegno e dedizione. Ma al di là dei cambi che possono funzionare o meno. Si diventa squadra quando è possibile leggere la partita e bene in determinati momenti. A Carrara non l’abbiamo fatto questo e ci siamo disuniti. A Catanzaro invece è andata all’esatto opposto, la reazione l’ho percepita. Gli episodi ce li siamo andati a prendere. Il gol di Iemmello? Si poteva intervenire diversamente, un metro può sempre fare la differenza. Voglio la cura del dettaglio, se non lo si capisce diventa un problema”.

Sezione: Primo piano / Data: Gio 10 aprile 2025 alle 12:08
Autore: Domenico Brandonisio
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