Tre giornate d’anticipo, una salvezza costruita contro ogni pronostico e un gruppo di esordienti che ha stupito tutti. Daniele Di Donato, tecnico del Team Altamura, racconta al Corriere dello Sport Edizione Puglia una stagione partita in salita ma conclusa con una grande impresa. Dalle prime quattro sconfitte alla scelta della società di non cambiare guida tecnica, fino alla crescita dei giovani e ai rimpianti personali: ecco la voce dell’allenatore che ha guidato i biancorossi verso la permanenza in Serie C.

Mister, quanto vale questa salvezza per voi?
"Per la nostra realtà è qualcosa di enorme. Eravamo partiti con quattro ko, tanti avrebbero cambiato guida tecnica subito. Invece la società ha avuto il coraggio di tenere la barra dritta, insieme al direttore sportivo Grammatica. È una salvezza figlia della fiducia e della continuità. Siamo una squadra giovanissima, con tanti esordienti. Chi è dietro di noi ha speso molto di più: penso a Latina, Casertana, Foggia…".

Che valore ha avercela fatta così, senza scorciatoie?
"Immenso. I ragazzi sono stati splendidi, i tifosi ci hanno sostenuto anche nei momenti più duri. La società ha fatto sacrifici, anche scegliendo di giocare in uno stadio come il San Nicola. Io e il mio staff sentivamo di dover restituire tutto questo impegno. E lo abbiamo fatto sul campo".

Prima volta al Sud, prima volta con Grammatica: com’è andata?
"Una bellissima sorpresa. Sapevo della sua fama, ma non lo conoscevo di persona. Si può parlare con lui a 360°, c’è stato sempre, soprattutto nei momenti difficili. Spero davvero di poter continuare a lavorare insieme".

Trentaquattro punti effettivi, ma ne sarebbero 41 senza le esclusioni di Taranto e Turris. C’è una gara che ha fatto da spartiacque?
"Dico le prime quattro, anche se le abbiamo perse. L’ultima di quel filotto, in casa col Benevento, l’abbiamo persa al 90’. Quella rabbia ci ha dato la spinta. Poi le vittorie a Taranto e Latina ci hanno fatto capire il nostro valore".

Oltre a Rolando e Leonetti, tanti esordienti si sono messi in luce…
"Sì, ci tengo a citarli: Grande, Dipinto, Silletti, Viola, Ganfornina. Tutti alla prima vera esperienza in C, tutti con grande risposta. D’Amico è cresciuto tantissimo, Silletti da scommessa è diventato una certezza. Vederli migliorare è la soddisfazione più grande".

Un rimpianto?
"Sì, Sabbatani. Un ragazzo che era partito fortissimo, poi l’infortunio al crociato lo ha fermato. Ma lo aspettiamo, ha ancora tanto da dare".

Domenica non sarà a Trapani per squalifica, ma è una partita speciale per lei…
«Sono stato lì solo un mese, ma ho un bel ricordo. Trapani merita categorie superiori, sta vivendo un anno di transizione, ma sono certo che il prossimo sarà protagonista".

Il futuro?
"Ora che l’obiettivo è raggiunto, ci siederemo con la società per valutare il lavoro fatto e parlare del possibile rinnovo. I presupposti mi sembrano positivi".

Sezione: Serie C / Data: Gio 10 aprile 2025 alle 12:06
Autore: Giovanni Scialpi
vedi letture
Print